mercoledì 6 maggio 2020

ATTIVITA’ ANNO (2018)


 


  



RELAZIONE ATTIVITA’  ANNO    (2018)
07 Gennaio 2018    
Attivazione di Laboratori Didattici ,  D’Arte e Laboratori Emozionali e Corsi di formazione.
Nel dettaglio: 
Laboratorio Didattico: si tratta di attività mirate all’affiancamento di minori con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, Disturbi d’apprendimento, Disabilità mentali e Disturbi del Linguaggio nello svolgimento dei compiti, attraverso l’utilizzo di strumenti specifici e professionisti del settore (Pedagogisti, Logopedisti, Psicologhi  e Assistenti Sociali ).
·       Laboratori d’Arte: incontri periodici mirati a stimolare nei bambini la creatività; nel corso dei mesi i bambini sono stati impegnati nell’apprendimento delle tecniche basilari es. utilizzo del pennello e dei colori essenziali, realizzazione di murales all’interno della sede stessa dell’Associazione, nella realizzazione di oggetti creati utilizzando materiale riciclato (lattine, bottiglie, ecc..) e nella decorazione della sede in base alle stagioni e alle festività.
·       Laboratori Emozionali: si tratta di incontri periodici, nella quale i bambini in gruppo sperimentano e condividono emozioni, sentimenti, aspettative, paure, conoscenza di sé e dell’altro, finalizzati allo scopo di avviare un percorso di crescita interiore del bambino.
·       Corsi di Formazione: nuova attività dell’associazione , si tratta di corsi di formazione rivolti a professionisti ma anche aperti a tutti.  Si vuole far conoscere l’approccio didattico  e pedagogico,  metodo utilizzato dall’associazione harahel nel affiancamento ai minori con disturbo d’apprendimento.

Laboratori emozionali e creativi
A CURA DELLE DOTT.SSE ALESSANDRA LAQUIDARA E ROSARIA ALICE MORABITO
Associazione Harahel – annualità didattica 2018 
INTRODUZIONE
A partire dall’annualità 2018 l’Associazione Harahel sita - Messina e impegnata da anni nel sostegno scolastico di bambini e ragazzi con disturbi specifici di apprendimento (DSA) e bisogni educativi speciali (BES) oltre che nell’affiancamento scolastico di tutti gli studenti per acquisire autonomia nello studio, ha dato avvio a una serie di laboratori a vario tema per consolidare il principio che l’ha sempre ispirata: fornire ai ragazzi uno spazio protetto che non funga solo ed esclusivamente come luogo di svolgimento di compiti ma bensì come ambiente di crescita, di socializzazione, di espressione di se stessi. 
Il Laboratorio Didattico che l’Associazione ha ideato e continua a proporre è un ambiente nel quale gli studenti sono seguiti da professionisti specializzati (educatori, pedagogisti, psicologi e assistenti sociali) che gli forniscono gli strumenti didattici necessari (strumenti compensativi e misure dispensative previsti dalla legge 170/2010 – nel caso di studenti con DSA) che consentono il raggiungimento del successo
scolastico, quest’ultimo conseguibile solo attraverso una costante e proficua interazione che l’Associazione  costruisce con la famiglia dei ragazzi e la scuola di appartenenza.
Certi che il benessere emotivo dei ragazzi rappresenti la priorità e la condizione necessaria per la loro piena riuscita, i professionisti dell’Associazione Harahel sostengono l’importanza di creare momenti educativi nei quali potersi ascoltare e al contempo ascoltare gli altri, raccontarsi ed esprimere la propria inesauribile creatività, conoscersi e imparare a conoscere.

SVOLGIMENTO DEI LABORATORI
I laboratori sono stati eseguiti una volta al mese dopo l’attività didattica consueta, a partire dalle ore 18.30 fino alle ore 19,45. Hanno interessato una dozzina o poco più di ragazzi di diverse fasce di età (dai 12 anni ai 17).
Possiamo dividere i laboratori in due macro aree: emozionali e creativi.
I primi hanno avuto come tema la conoscenza delle emozioni, iter che è iniziato nel novembre 2017 e si concluderà entro la fine del 2018.
I secondi invece si sono ispirati ad alcune giornate commemorative e alle festività.

Laboratorio Emozionale “Inside out”
Il laboratorio emozionale ha tratto ispirazione dal cartoon DISNEY PIXAR di successo “Inside out”, uscito nelle sale cinematografiche nel 2016 ed espressione autentica delle cinque emozioni principali: gioia, rabbia, disgusto, paura e tristezza.
Il laboratorio è stato ideato prevedendo sei incontri: un’introduzione generale al lessico delle emozioni e un’attività laboratoriale per ciascuna delle cinque sopra elencate.
Di seguito sono descritti nel dettaglio.
-1°incontro: Approccio alle Emozioni attraverso la visione del cartoon “Inside out”, pellicola che narra dei sentimenti umani, attraverso la storia di una giovane adolescente alle prese con un trasferimento e di Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto, i piccoli personaggi che governano gli stati emotivi della ragazzina e ne condizionano le azioni quotidiane.
A seguito della proiezione, a ciascun ragazzo è stato consegnato un questionario in cui erano menzionate situazioni fortemente emotive nelle quali era richiesto di scrivere l’emozione provata se ne fossero stati i protagonisti. Il questionario è stato proposto al fine di introdurre i ragazzi alla corretta identificazione delle emozioni.
2°incontro: GIOIA.  Il laboratorio è stato suddiviso in due attività.
La prima è stata strutturata presentando ai ragazzi una dozzina di buste da lettera (una per ogni partecipante) contenenti delle fotografie che ritraevano scenari di felicità. Le immagini in questione rappresentavano una felicità quotidiana, un’esposizione di attimi che spesso diamo per scontato. Ciascun ragazzo sceglieva a sorte una busta, ne tirava fuori il contenuto, lo osservava attentamente e cercava di verbalizzare al gruppo quanto l’immagine gli aveva evocato. L’obiettivo era quello di stimolare i ragazzi alla
riflessione sul concetto stesso di felicità, spesso erroneamente identificato nella ricerca di qualcosa di più grande e arduo, mentre invece risiede nelle piccole cose che ci circondano. Introdurre i ragazzi alla presa di consapevolezza che la felicità è davvero dietro l’angolo se la si sa guardare, ha rappresentato la premessa indispensabile per affrontare la seconda attività proposta.
Prima di accedere alla seconda fase del laboratorio è stata programmata una pausa con merenda di circa dieci minuti totalmente ispirata al tema. Pertanto è stato presentato un buffet su cui erano adagiati dolciumi e torte preparati in casa dalle professioniste dell’associazione e raffiguranti elementi gioiosi. La pausa è stata concepita non solo come momento di ristoro ma soprattutto come angolo comfort che desse ai ragazzi la possibilità di smorzare l’impegno emotivo espresso nell’attività precedente.
La seconda attività ha previsto la realizzazione del barattolo della felicità, ispirato alla creazione della scrittrice Elizabeth Gilbert, autrice del best-seller Eat, Pray, Love (Mangia, prega, ama) da cui è stato tratto l’omonimo film.
Stimolare i ragazzi a pensare un qualsiasi momento felice realmente vissuto e incoraggiarli a scriverlo sul bigliettino ha incentivato la consapevolezza che spesso molti dettagli delle giornate che viviamo ci sfuggono di mano, anche quando si tratta di episodi positivi. Il barattolo della felicità è uno stratagemma che ci aiuta a vivere la vita momento per momento e a ricordare i momenti di gioia quando lo desideriamo o ne sentiamo il bisogno.
Basta anche una semplice parola chiave che ne ricordi l’istante perché sia tracciata sul foglietto e inserita poi nel barattolo. A turno ogni ragazzo e ogni tutor ha immortalato il suo momento felice e durante tutto l’anno scolastico sono stati periodicamente raccolti i pensieri felici.

-3°incontro: Rabbia. L’emozione in questione è decisamente tra le più delicate e impegnative. Il laboratorio è stato ideato sempre prevedendo due attività strettamente correlate tra loro e con una pausa intermedia.
La prima attività ha consistito nel Role Playing o altrimenti detto gioco di ruolo che ha coinvolto i ragazzi a coppia. Ogni coppia doveva pescare a sorte un fogliettino sul quale era descritta la situazione da inscenare, cercando il più possibile di calarsi nella parte. Uno di loro recitava l’offeso e l’altro colui da cui era provenuta l’offesa. Per far sì che ogni partecipante prendesse consapevolezza dell’emozione vissuta, i ruoli dovevano poi invertirsi: inscenato il primo sketch, i protagonisti interessati si scambiavano le parti.
  
Le situazioni descritte erano variabili e riguardavo perlopiù situazioni che facilmente possono verificarsi tra i banchi di scuola, tra amici, o a casa. Possiamo riportare un esempio: “Hai invitato Luca a casa tua per passare del tempo insieme dopo la scuola. É da più di una settimana che pianifichi questo evento. Hai un nuovo gioco della play station 4 che non vedi l’ora di provare con lui. Luca ti dà buca, preferendo la compagnia di un altro amico e dimenticandosi del tuo invito.”
I ragazzi sono stati molto partecipi nel recitare la situazione descritta. I più timidi hanno inizialmente mostrato reticenza quando dovevano esibirsi in azioni che non gli appartenevano, ma ciò è servito perché scoprissero cosa si prova quando si è dall’altra parte. Al contrario i più sicuri di sé e con un temperamento spesso provocatorio, hanno dovuto fare i conti con il ruolo della “vittima” suscitandogli così sensazioni su cui prima di allora non si erano soffermati.
Prima di accedere alla seconda fase del laboratorio, ha avuto luogo la merenda, spazio indispensabile per placare la tensione vissuta e concedersi un momento di ristoro, pensato sempre ad hoc per il tema affrontato. I dolci esposti avevano colorati visi arrabbiati, smile con sopracciglia aggrottate e perfidi squali (quest’ultimo elemento ha un nesso con l’attività svolta successivamente).
Il momento seguente è stato strutturato immaginando un’occasione nella quale ci si può provare a liberare degli episodi che inutilmente ci fanno arrabbiare. Pertanto, è stato costruito lo Squalo della Rabbia. Si trattava di una scatola di cartone di medie dimensioni su cui era rappresentato il viso inquietante di uno squalo dai denti aguzzi. I denti, appunto, delimitavano lo spazio all’interno del quale i ragazzi dovevano “gettare” un pensiero di rabbia realmente percepito nella vita quotidiana, se c’era stato. Accanto allo squalo erano opportunamente posizionati dei foglietti di carta bianchi che erano l’elemento simbolico con cui si “accartocciava” l’episodio di rabbia e lo si “accantonava”.  Non era necessario scrivere sul foglietto, bastava solo prenderlo tra le mani, pensare un momento che ci aveva determinato rabbia e, senza verbalizzarlo agli altri, buttarlo via. A turno, così, ragazzi e tutor comprese, si posizionavano davanti al grande squalo e provavano a liberarsi di tutti quei momenti che spesso inutilmente ci hanno reso arrabbiati.

-4°incontro. Disgusto. Questa emozione è strettamente correlata all’area delle Sensazioni. Il laboratorio ideato è stato tra i più divertenti e curiosi poiché ai ragazzi è stato richiesto semplicemente di ascoltare i propri sensi e lasciarsi andare alla scoperta di nuovi odori, sapori, sensazioni tattili…sgradevoli.
A tal proposito, è stata costruita una super colorata e fantasiosa Mystery Box, su cui alle due estremità erano ritagliate due cavità. La prima serviva alle tutor per inserire il materiale da esplorare, la seconda era l’area di ricezione dei ragazzi.
Le sensazioni erano divise per senso: tatto, olfatto, vista, gusto, udito.
I ragazzi erano bendati di modo che la sensazione presentata fosse amplificata e più immediatamente percepibile. Per ogni senso sono stati selezionati tre elementi a cui sottoporsi.

Per citare alcuni esempi, tra i sensi del tatto proposti vi erano delle fettuccine cotte e lasciate raffreddare, per l’olfatto è stato selezionato un mix di cipolla e aglio, per il gusto il cacao amaro in polvere, per la vista sono state mostrate immagini raccapriccianti di insetti, per l’udito ci si è serviti di un’applicazione che riproduceva suoni fastidiosi come lo stridio delle posate.
L’attività ha fortemente entusiasmato tutti i partecipanti, alcuni di loro inizialmente restii nel sottoporsi alla scoperta di alcune misteriose sensazioni.
Al termine dell’attività è stato presentato il consueto buffet con torte dal gusto delizioso ma l’aspetto volutamente sgradevole, per sorprendere ancora una volta i ragazzi non appena le assaggiavano.

LABORATORI CREATIVI
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13 Novembre 2018 “Giornata mondiale della gentilezza”: Riflessione condivisa sull’importanza della gentilezza come atteggiamento da assumere nella vita quotidiana. Dietro una piccola azione buona e spontanea verso il prossimo si sprigiona una grande felicità di cui noi stessi siamo i protagonisti e prendere consapevolezza di un simile “potere” ci fa scoprire la bellezza delle piccole cose. Al termine del dialogo collettivo sulla gentilezza, è stata consegnata, con grande sorpresa, a ciascun ragazzo una barretta KINDER su cui era adagiata sopra una frase sulla gentilezza da tenere con sé per ricordo.
-Festa di Natale: a cura della professionista Emanuela Casella. Realizzazione di un’opera collettiva che ritraeva un grande albero di Natale costruito con svariati colorati cartoncini a forma di cuore. Tutor e ragazzi sono stati coinvolti nella composizione dell’albero fatto di tanti piccoli cuori, su cui ognuno ha poi riportato sopra il proprio nome.
- 17 Novembre 2018 Corso di Formazione Approccio Pedagogico ai DSA/BES il corso è stato aperto a tutti Pedagogisti ed Educatori, Psicologi, Docenti e Genitori nei locali del CESV dalle ore 9,00 alle 18,00 .
1 Settembre 2018 avvio del L’attività di Laboratorio Didattico     
Questa attività a tutt’oggi  prosegue.
Nel dettaglio: 
Laboratorio Didattico: si tratta di attività mirate all’affiancamento di minori con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, Disturbi d’apprendimento, Disabilità mentali e Disturbi del Linguaggio nello svolgimento dei compiti, attraverso l’utilizzo di strumenti specifici e professionisti del settore (Pedagogisti, Logopedisti, Psicologhi  e Assistenti Sociali ).


Le attività sono state svolte dai soci in modo personale , gratuito e spontaneo





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