RELAZIONE ATTIVITA’ ANNO (2018)
07 Gennaio 2018
Attivazione di Laboratori Didattici ,
D’Arte e Laboratori Emozionali e Corsi di formazione.
Nel
dettaglio:
Laboratorio
Didattico: si tratta di attività mirate all’affiancamento
di minori con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, Disturbi d’apprendimento,
Disabilità mentali e Disturbi del Linguaggio nello svolgimento dei compiti,
attraverso l’utilizzo di strumenti specifici e professionisti del settore
(Pedagogisti, Logopedisti, Psicologhi e
Assistenti Sociali ).
·
Laboratori
d’Arte: incontri periodici mirati a stimolare nei
bambini la creatività; nel corso dei mesi i bambini sono stati impegnati
nell’apprendimento delle tecniche basilari es. utilizzo del pennello e dei
colori essenziali, realizzazione di murales all’interno della sede stessa
dell’Associazione, nella realizzazione di oggetti creati utilizzando materiale
riciclato (lattine, bottiglie, ecc..) e nella decorazione della sede in base
alle stagioni e alle festività.
·
Laboratori
Emozionali: si tratta di incontri periodici, nella quale
i bambini in gruppo sperimentano e condividono emozioni, sentimenti,
aspettative, paure, conoscenza di sé e dell’altro, finalizzati allo scopo di
avviare un percorso di crescita interiore del bambino.
·
Corsi
di Formazione: nuova attività dell’associazione , si tratta
di corsi di formazione rivolti a professionisti ma anche aperti a tutti. Si vuole far conoscere l’approccio
didattico e pedagogico, metodo utilizzato dall’associazione harahel
nel affiancamento ai minori con disturbo d’apprendimento.
Laboratori emozionali e creativi
A CURA DELLE DOTT.SSE ALESSANDRA
LAQUIDARA E ROSARIA ALICE MORABITO
Associazione Harahel – annualità
didattica 2018
INTRODUZIONE
A partire dall’annualità 2018 l’Associazione
Harahel sita - Messina e impegnata da anni nel sostegno scolastico di bambini e
ragazzi con disturbi specifici di apprendimento (DSA) e bisogni educativi
speciali (BES) oltre che nell’affiancamento scolastico di tutti gli studenti
per acquisire autonomia nello studio, ha dato avvio a una serie di laboratori a
vario tema per consolidare il principio che l’ha sempre ispirata: fornire ai
ragazzi uno spazio protetto che non funga solo ed esclusivamente come luogo di
svolgimento di compiti ma bensì come ambiente di crescita, di socializzazione,
di espressione di se stessi.
Il Laboratorio Didattico che
l’Associazione ha ideato e continua a proporre è un ambiente nel quale gli
studenti sono seguiti da professionisti specializzati (educatori, pedagogisti,
psicologi e assistenti sociali) che gli forniscono gli strumenti didattici
necessari (strumenti compensativi e misure dispensative previsti dalla legge
170/2010 – nel caso di studenti con DSA) che consentono il raggiungimento del
successo
scolastico, quest’ultimo conseguibile
solo attraverso una costante e proficua interazione che l’Associazione costruisce con la famiglia dei ragazzi e la
scuola di appartenenza.
Certi che il benessere emotivo dei
ragazzi rappresenti la priorità e la condizione necessaria per la loro piena
riuscita, i professionisti dell’Associazione Harahel sostengono l’importanza di
creare momenti educativi nei quali potersi ascoltare e al contempo ascoltare
gli altri, raccontarsi ed esprimere la propria inesauribile creatività,
conoscersi e imparare a conoscere.
SVOLGIMENTO DEI LABORATORI
I laboratori sono stati eseguiti una
volta al mese dopo l’attività didattica consueta, a partire dalle ore 18.30
fino alle ore 19,45. Hanno interessato una dozzina o poco più di ragazzi di
diverse fasce di età (dai 12 anni ai 17).
Possiamo dividere i laboratori in due
macro aree: emozionali e creativi.
I primi hanno avuto come tema la
conoscenza delle emozioni, iter che è iniziato nel novembre 2017 e si
concluderà entro la fine del 2018.
I secondi invece si sono ispirati ad
alcune giornate commemorative e alle festività.
Laboratorio Emozionale “Inside out”
Il laboratorio emozionale ha tratto
ispirazione dal cartoon DISNEY PIXAR di successo “Inside out”, uscito nelle
sale cinematografiche nel 2016 ed espressione autentica delle cinque emozioni
principali: gioia, rabbia, disgusto, paura e tristezza.
Il laboratorio è stato ideato
prevedendo sei incontri: un’introduzione generale al lessico delle emozioni e
un’attività laboratoriale per ciascuna delle cinque sopra elencate.
Di seguito sono descritti nel
dettaglio.
-1°incontro: Approccio alle Emozioni
attraverso la visione del cartoon “Inside out”, pellicola che narra dei
sentimenti umani, attraverso la storia di una giovane adolescente alle prese
con un trasferimento e di Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto, i piccoli
personaggi che governano gli stati emotivi della ragazzina e ne condizionano le
azioni quotidiane.
A seguito della proiezione, a ciascun
ragazzo è stato consegnato un questionario in cui erano menzionate situazioni
fortemente emotive nelle quali era richiesto di scrivere l’emozione provata se
ne fossero stati i protagonisti. Il questionario è stato proposto al fine di
introdurre i ragazzi alla corretta identificazione delle emozioni.
2°incontro: GIOIA. Il laboratorio è stato suddiviso in due attività.
La prima è stata strutturata
presentando ai ragazzi una dozzina di buste da lettera (una per ogni
partecipante) contenenti delle fotografie che ritraevano scenari di felicità.
Le immagini in questione rappresentavano una felicità quotidiana, un’esposizione
di attimi che spesso diamo per scontato. Ciascun ragazzo sceglieva a sorte una
busta, ne tirava fuori il contenuto, lo osservava attentamente e cercava di
verbalizzare al gruppo quanto l’immagine gli aveva evocato. L’obiettivo era
quello di stimolare i ragazzi alla
riflessione sul concetto stesso di
felicità, spesso erroneamente identificato nella ricerca di qualcosa di più
grande e arduo, mentre invece risiede nelle piccole cose che ci circondano.
Introdurre i ragazzi alla presa di consapevolezza che la felicità è davvero
dietro l’angolo se la si sa guardare, ha rappresentato la premessa
indispensabile per affrontare la seconda attività proposta.
Prima di accedere alla seconda fase del
laboratorio è stata programmata una pausa con merenda di circa dieci minuti
totalmente ispirata al tema. Pertanto è stato presentato un buffet su cui erano
adagiati dolciumi e torte preparati in casa dalle professioniste
dell’associazione e raffiguranti elementi gioiosi. La pausa è stata concepita
non solo come momento di ristoro ma soprattutto come angolo comfort che desse
ai ragazzi la possibilità di smorzare l’impegno emotivo espresso nell’attività
precedente.
La seconda attività ha previsto la
realizzazione del barattolo della felicità, ispirato alla creazione della scrittrice
Elizabeth Gilbert, autrice del best-seller Eat, Pray, Love (Mangia, prega, ama)
da cui è stato tratto l’omonimo film.
Stimolare i ragazzi a pensare un
qualsiasi momento felice realmente vissuto e incoraggiarli a scriverlo sul
bigliettino ha incentivato la consapevolezza che spesso molti dettagli delle
giornate che viviamo ci sfuggono di mano, anche quando si tratta di episodi
positivi. Il barattolo della felicità è uno stratagemma che ci aiuta a vivere
la vita momento per momento e a ricordare i momenti di gioia quando lo
desideriamo o ne sentiamo il bisogno.
Basta anche una semplice parola chiave
che ne ricordi l’istante perché sia tracciata sul foglietto e inserita poi nel
barattolo. A turno ogni ragazzo e ogni tutor ha immortalato il suo momento felice
e durante tutto l’anno scolastico sono stati periodicamente raccolti i pensieri
felici.
-3°incontro: Rabbia. L’emozione in
questione è decisamente tra le più delicate e impegnative. Il laboratorio è
stato ideato sempre prevedendo due attività strettamente correlate tra loro e
con una pausa intermedia.
La prima attività ha consistito nel
Role Playing o altrimenti detto gioco di ruolo che ha coinvolto i ragazzi a
coppia. Ogni coppia doveva pescare a sorte un fogliettino sul quale era
descritta la situazione da inscenare, cercando il più possibile di calarsi
nella parte. Uno di loro recitava l’offeso e l’altro colui da cui era provenuta
l’offesa. Per far sì che ogni partecipante prendesse consapevolezza
dell’emozione vissuta, i ruoli dovevano poi invertirsi: inscenato il primo
sketch, i protagonisti interessati si scambiavano le parti.
Le situazioni descritte erano variabili
e riguardavo perlopiù situazioni che facilmente possono verificarsi tra i
banchi di scuola, tra amici, o a casa. Possiamo riportare un esempio: “Hai
invitato Luca a casa tua per passare del tempo insieme dopo la scuola. É da più
di una settimana che pianifichi questo evento. Hai un nuovo gioco della play
station 4 che non vedi l’ora di provare con lui. Luca ti dà buca, preferendo la
compagnia di un altro amico e dimenticandosi del tuo invito.”
I ragazzi sono stati molto partecipi
nel recitare la situazione descritta. I più timidi hanno inizialmente mostrato
reticenza quando dovevano esibirsi in azioni che non gli appartenevano, ma ciò
è servito perché scoprissero cosa si prova quando si è dall’altra parte. Al
contrario i più sicuri di sé e con un temperamento spesso provocatorio, hanno
dovuto fare i conti con il ruolo della “vittima” suscitandogli così sensazioni
su cui prima di allora non si erano soffermati.
Prima di accedere alla seconda fase del
laboratorio, ha avuto luogo la merenda, spazio indispensabile per placare la
tensione vissuta e concedersi un momento di ristoro, pensato sempre ad hoc per
il tema affrontato. I dolci esposti avevano colorati visi arrabbiati, smile con
sopracciglia aggrottate e perfidi squali (quest’ultimo elemento ha un nesso con
l’attività svolta successivamente).
Il momento seguente è stato strutturato
immaginando un’occasione nella quale ci si può provare a liberare degli episodi
che inutilmente ci fanno arrabbiare. Pertanto, è stato costruito lo Squalo
della Rabbia. Si trattava di una scatola di cartone di medie dimensioni su cui
era rappresentato il viso inquietante di uno squalo dai denti aguzzi. I denti,
appunto, delimitavano lo spazio all’interno del quale i ragazzi dovevano
“gettare” un pensiero di rabbia realmente percepito nella vita quotidiana, se
c’era stato. Accanto allo squalo erano opportunamente posizionati dei foglietti
di carta bianchi che erano l’elemento simbolico con cui si “accartocciava”
l’episodio di rabbia e lo si “accantonava”.
Non era necessario scrivere sul foglietto, bastava solo prenderlo tra le
mani, pensare un momento che ci aveva determinato rabbia e, senza verbalizzarlo
agli altri, buttarlo via. A turno, così, ragazzi e tutor comprese, si
posizionavano davanti al grande squalo e provavano a liberarsi di tutti quei
momenti che spesso inutilmente ci hanno reso arrabbiati.
-4°incontro. Disgusto. Questa emozione
è strettamente correlata all’area delle Sensazioni. Il laboratorio ideato è
stato tra i più divertenti e curiosi poiché ai ragazzi è stato richiesto
semplicemente di ascoltare i propri sensi e lasciarsi andare alla scoperta di
nuovi odori, sapori, sensazioni tattili…sgradevoli.
A tal proposito, è stata costruita una super colorata e fantasiosa Mystery Box, su cui alle due estremità erano
ritagliate due cavità. La prima serviva alle tutor per inserire il materiale da
esplorare, la seconda era l’area di ricezione dei ragazzi.
Le sensazioni erano divise per senso:
tatto, olfatto, vista, gusto, udito.
I ragazzi erano bendati di modo che la
sensazione presentata fosse amplificata e più immediatamente percepibile. Per
ogni senso sono stati selezionati tre elementi a cui sottoporsi.
Per citare alcuni esempi, tra i sensi
del tatto proposti vi erano delle fettuccine cotte e lasciate raffreddare, per
l’olfatto è stato selezionato un mix di cipolla e aglio, per il gusto il cacao
amaro in polvere, per la vista sono state mostrate immagini raccapriccianti di
insetti, per l’udito ci si è serviti di un’applicazione che riproduceva suoni
fastidiosi come lo stridio delle posate.
L’attività ha fortemente entusiasmato
tutti i partecipanti, alcuni di loro inizialmente restii nel sottoporsi alla
scoperta di alcune misteriose sensazioni.
Al termine dell’attività è stato
presentato il consueto buffet con torte dal gusto delizioso ma l’aspetto
volutamente sgradevole, per sorprendere ancora una volta i ragazzi non appena
le assaggiavano.
LABORATORI CREATIVI
-
13 Novembre 2018 “Giornata mondiale
della gentilezza”: Riflessione condivisa sull’importanza della gentilezza come
atteggiamento da assumere nella vita quotidiana. Dietro una piccola azione
buona e spontanea verso il prossimo si sprigiona una grande felicità di cui noi
stessi siamo i protagonisti e prendere consapevolezza di un simile “potere” ci
fa scoprire la bellezza delle piccole cose. Al termine del dialogo collettivo
sulla gentilezza, è stata consegnata, con grande sorpresa, a ciascun ragazzo
una barretta KINDER su cui era adagiata sopra una frase sulla gentilezza da
tenere con sé per ricordo.
-Festa di Natale: a cura della
professionista Emanuela Casella. Realizzazione di un’opera collettiva che
ritraeva un grande albero di Natale costruito con svariati colorati cartoncini
a forma di cuore. Tutor e ragazzi sono stati coinvolti nella composizione
dell’albero fatto di tanti piccoli cuori, su cui ognuno ha poi riportato sopra
il proprio nome.
- 17 Novembre 2018 Corso di Formazione Approccio
Pedagogico ai DSA/BES il corso è stato aperto a tutti Pedagogisti ed Educatori,
Psicologi, Docenti e Genitori nei locali del CESV dalle ore 9,00 alle 18,00 .
1 Settembre 2018 avvio
del L’attività di Laboratorio Didattico
Questa
attività a tutt’oggi prosegue.
Nel
dettaglio:
Laboratorio
Didattico: si tratta di attività mirate all’affiancamento
di minori con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, Disturbi d’apprendimento,
Disabilità mentali e Disturbi del Linguaggio nello svolgimento dei compiti,
attraverso l’utilizzo di strumenti specifici e professionisti del settore
(Pedagogisti, Logopedisti, Psicologhi e
Assistenti Sociali ).
Le attività sono state svolte dai soci in modo personale , gratuito e
spontaneo
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