Per
me
essere dislessici significa avere una qualcosa in più degli altri, ho
riversato tutta la mia voglia di dire e fare nell’arte, secondo me l’arte è un’
espressione ottimale, per liberare l’energia che si ha dentro , senza canoni di
riferimento, partendo dalla tabula rasa di (Aristotele), (Platone), (Kafka). In
cui i punti di riferimento li hai solo nella tua fantasia, svuotandoti da ciò
che ti viene imposto. Ecco perché l’arte può essere uno degli strumenti per
curare il cuore del dislessico/a. Infatti, io stessa, solo quando faccio un
quadro, mi sento pienamente realizzata, inebriandomi dei miei colori; in quel
momento nessuno mi può dire cosa devo e cosa non devo fare … per questo mi
sento un’eletta.
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