venerdì 22 gennaio 2016

TUTTI PER UNO ( DISLESSIA )

Le piccole associazioni di volontariato interessate ai DSA (A.S.D., Beautiful Mind, DI.RE. FA.RE., Dislessia, un limite da superare, L’orto del sapere, Relessica e SOS dislessia Altavaldicecina, Associazione di volontariato Harahel) si sono riunite per ottenete dei chiarimenti scrivendo all'ufficio IV (DSA) del MIUR  in merito ad alcune questioni spinose.
Ecco la gentile risposta del professor Guido Dell’Acqua:
“Tengo a precisare, comunque, che l’interlocutore più adatto per i vostri quesiti dovrebbe essere la Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici, nella persona di uno dei Dirigenti Tecnici lì presenti, che sono la fonte della normativa che mi chiedete di commentare e/o interpretare. Comunque.
- Cosa si intende per compensazione dello scritto con l'orale? Una media matematica dei voti? O una media ponderata? Oppure che il voto positivo dell’orale annulla quello negativo dello scritto?
Mi sembrava di avere già risposto a questa domanda. Dal vocabolario Treccani:
compensare v. tr. [dal lat. compensare, propr. «pesare insieme, uguagliare nel peso», comp. di con- e pensare, intens. di pendĕre «pesare»] (io compènso, ecc.). – 1. Dare a una persona l’equivalente di quanto ha fatto o perduto o sofferto; retribuire, risarcire, indennizzare: c. un operaio per il suo lavoro; c. con denaro, con un sorriso, con un semplice grazie; c. in natura; c. d’un danno patito; c. del disturbo; quella piccola gioia lo compensò di tante amarezze. Con compl. oggetto della cosa per cui si dà il compenso: c. le spese sostenute; c. un lavoro, una collaborazione, un articolo; c. un favore; chi mi compenserà la fatica? 2. Pareggiare, bilanciare, ristabilire l’equilibrio supplendo a un difetto: c. una differenza, una perdita; gli introiti compensano le spese; il suo buon cuore compensa la scarsa intelligenza. In medicina, neutralizzare con un compenso: c. un vizio cardiaco. 3. Negli sport subacquei, con uso assol., eseguire l’atto della compensazione (v.). Part. pass. compensato, anche come agg. e s. m., con accezioni partic. (v. la voce).
Io penso che il significato che fa al caso nostro è al punto 2: la prova orale compensa lo scritto in quanto ristabilisce l’equilibrio supplendo a un difetto. Quindi quelle parti che nella prova scritta risultavano deficitarie possono essere rivalutate alla luce della prova orale. Matematicamente parlando, si tratta di fare l’unione e non l’intersezione.
- La dicitura “parziale compensazione dello scritto con l’orale” è accettabile? Se sì, cosa significa?
La compensazione sarà parziale se nella prova orale l’alunno non riesce a compensare appieno le lacune evidenziate nella prova scritta. Non riesco a trovare o capire un altro significato.
- Anche se ormai la distinzione tra scritto non ha più senso di esistere ai fini della valutazione finale, è corretto che in materie tradizionalmente orali il maggior numero di verifiche sia fatta in forma scritta o può essere considerato penalizzante per gli studenti DSA che ottengono risultati nettamente migliori nelle performance orali?
Certo che è penalizzante. Per gli studenti con DSA andrebbe garantita la possibilità di svolgere le verifiche in forma orale per quelle materie (per es. Storia, o Diritto) che hanno in pagella una votazione solo orale.
- In che modo una famiglia può conoscere i descrittori che hanno concorso alla valutazione di ogni singola prova? Le griglie di valutazione per le verifiche dei DSA devono essere pubblicate? I genitori e gli alunni possono chiedere all’insegnante che sia mostrata loro?
La normativa non prevede che siano pubblicate le griglie di valutazione che i docenti usano per correggere le valutazioni scritte. La cosa migliore da fare è chiedere al singolo docente di visionare le verifiche e capire con lui come ha corretto. Al limite, si può fare una richiesta di accesso agli atti per avere copia delle verifiche.
Riguardo la didattica delle lingue classiche:
- sappiamo che il greco e il latino non sono più equiparate alle lingue moderne, ma vigono gli strumenti compensativi, dispensativi e valutativi delle altre materie, tra cui la dispensa dallo studio mnemonico. La dispensa riguarda anche paradigmi, declinazioni e coniugazioni o queste vanno comunque studiate a memoria?
Come per qualsiasi materia che non rientra tra quelle menzionate nelle linee guida, va privilegiata l’applicazione delle regole piuttosto che la loro memorizzazione. A mio personale giudizio le tabelle con le declinazioni e le congiunzioni andrebbero fornite a tutti coloro che ne avessero bisogno (ma ripeto, qui parlo come Guido Dell’Acqua).
- È possibile per gli studenti dislessici utilizzare schemi, tabelle e mappe come supporto tanto durante le verifiche scritte e le traduzioni in classe, quanto durante le interrogazioni orali?
Secondo me sì.
Riguardo al fascicolo personale allegato al documento del 15 di Maggio per gli Esami di Stato:
- Esso è obbligatorio?
Rimando per questi quesiti all’ Ordinanza Ministeriale n. 11 del 29/5/2015 (circolare sugli esami di stato) relativa agli esami di stato dell’anno scorso (in allegato). Quella per gli esami di quest’anno è in corso di redazione, mi dicono, e comunque ricalcherà in massima parte questa. L’art. 6 si intitola “Il documento del Consiglio di Classe”, che evidentemente quindi è obbligatorio.
- Cosa deve contenere esattamente?
E’ tutto scritto nel già citato art. 6, che al comma 2 dice, testualmente: “Tale documento del consiglio di classe indica i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento che i consigli di classe ritengano significativo ai fini dello svolgimento degli esami, con specifico riferimento alla terza prova e al colloquio. Il documento terrà conto, inoltre, delle modalità con le quali l’insegnamento di una disciplina non linguistica (DNL) in lingua straniera è stato attivato con metodologia CLIL.”
- Le eventuali griglie usate nel corso dell'anno per valutare i lavori degli studenti DSA e BES devono essere allegate?
Ovviamente sì, all’art. 23 (Esame dei candidati con DSA e BES), comma 1, si legge, testualmente: “La commissione d’esame … considerati gli elementi forniti dal consiglio di classe, terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, adeguatamente certificate, relative ai candidati con disturbi specifici di apprendimento (DSA), in particolare, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell'ambito dei percorsi didattici
individualizzati e personalizzati. A tal fine il consiglio di classe inserisce nel documento del 15 maggio di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 323 del 1998 il Piano Didattico Personalizzato o altra documentazione predisposta ai sensi dell’articolo 5 del decreto ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011. Sulla base di tale documentazione e di tutti gli elementi forniti dal consiglio di classe, le Commissioni predispongono adeguate modalità di svolgimento delle prove scritte e orali. Nello svolgimento delle prove scritte, i candidati possono utilizzare gli strumenti compensativi previsti dal Piano Didattico Personalizzato o da altra documentazione redatta ai sensi dell’articolo 5 del decreto ministeriale 12 luglio 2011.”
Più chiaro di così… quindi è essenziale che al documento del 15 Maggio siano allegate le prove svolte dai candidati DSA durante l’anno scolastico e le griglie di valutazione usate per correggerle.
- La commissione può decidere di non tenerne conto e non far usare allo studente DSA o BES gli strumenti compensativi, dispensativi e valutativi? In base a quale criterio?
A mio giudizio, no. Commetterebbe un illecito, facilmente impugnabile di fronte ad un Tribunale Amministrativo Regionale”.
Ringraziamo l’Ufficio IV per la gentilezza che sempre dimostrano e presto contatteremo i dirigenti tecnici della Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici per ulteriori chiarimenti.




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