Arte e dislessia ?
L’arte è un’
espressione ottimale, per liberare l’energia che si ha dentro , senza canoni di
riferimento , partendo dalla tabula rasa di (Aristotele), (Platone),(Kafka).
In cui, i punti di riferimento li hai solo nella tua fantasia, svuotandoti da
ciò che ti viene imposto . Ecco perché l’arte può essere uno degli strumenti
per curare il cuore del dislessico/a . Infatti, io stessa, solo quando faccio
un quadro, mi sento pienamente realizzata , inebriandomi dei miei colori ;in
quel momento nessuno mi può dire cosa devo e cosa non devo fare ……..ho imparato
ad usare le tecniche , ma, semplicemente , per farlo a modo mio! In molti dei miei quadri dipingo una figura che si
vuole liberare da ciò che la circonda , in altri sono presenti gli alberi , un
elemento della natura che per me ha un valore di sublimazione ed elevazione alla
libertà, l’albero è legato alle sue radici ma è
comunque libero di crescere come vuole. Altri quadri li ho realizzati
dopo aver letto un libro , come per realizzare
con le immagini le parole scritte nella mia mente. La tela è come il quaderno ,
con lo fondo bianco , solo che il quaderno ha le righe che devi riempire con le
infinite lettere formando infinite parole , la tela non ha righe non devi
seguire schemi , puoi liberarti dalle lettere e con i colori puoi formare
infiniti altri colori . A me piace tanto scrivere , ho quaderni conservati di
storie e poesie , ma purtroppo questi miei scritti non potrà leggerli nessuno ,
perché a distanza di tempo neanche io so’ cosa ho scritto , dipingendo posso
esprimere cose che con la scrittura non posso fare cose
che possono essere immortali e di ogni tempo e luogo; il quadro non ha
Limiti di correzione , soprattutto nell’ espressione moderna che ho inventato ,
posso esprimere i miei stati d’animo senza andare da qualcuno per la correzione
del testo. Sono stata criticata positivamente e anche negativamente , ricordo
l’unica , e la sola , critica negativa che ho ricevuto ;fu dalla prof. Teresa
Rizzo, che legata ai vecchi schemi di lettura delle immagini mi ha chiesto se
non vedevo bene dal momento che la figura non era
esattamente proporzionata , quel quadro, così criticato, è diventato un
paralume di una lampada, se fosse stato uno
scritto sarebbe finito nel cassetto insieme agli altri. Evidentemente anche
nella pittura s’ intravede questo modo diverso di vedere la cose, non sono
andata a fondo a questa critica perché le altre sono tutte positive e
apprezzabili, ma sicuramente se si dovesse fare una lettura schematica dei miei
quadri si rivelerebbe che non seguo:” Le consuete tecniche e forme ma vado
oltre le normali espressioni pittoriche unendo classico e moderno in una danza
di immagini correnti” secondo quanto detto dall’
Architetto Mazzola Daniela. E poi il mio motto è “non è bello ciò che è bello
ma è bello ciò che piace”…e in primis deve piacere a me!!!
KATIA INTERDONATO
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